Un’occasione di rilancio per gli albergatori e una nuova possibilità di investimento per i privati. Il recente Dpcm 13/2018 – pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 6 marzo e in vigore dal 21, che per la prima volta definisce e regola il segmento dei “condhotel” a più di tre anni dalla norma istitutiva (art. 31 del dl Sblocca Italia) – promette di aprire nuovi spazi di mercato a livello immobiliare e turistico e di accelerare il trend delle riqualificazioni edilizie.

All’estero esistono già da molti anni, ma in Italia arrivano solo ora. Sono i condhotel (o condo hotel), nuove strutture turistiche che abbinano le camere d’albergo a più ampi appartamenti che si possono acquistare come case vacanza. La parola condhotel viene dall’inglese ‘condominium hotel’, hotel condominio, perché i primi sono nati negli Stati Uniti.

COME FUNZIONA

I proprietari degli alberghi possono decidere di riservare alcune delle stanze più grandi a proprietari privati che possono comprarle e decidere di trascorrere qui le loro vacanze o di affittare il proprio appartamento ad altri clienti tramite l’hotel dividendo con la struttura l’incasso.

Gli appartamenti, a differenza delle normali camere d’albergo, devono avere una cucina. Non è necessario che gli appartamenti siano nella stessa struttura dell’albergo, ma basta che siano in prossimità dell’hotel (al massimo 200 metri) il quale centralizza la gestione del condhotel in un’unica reception.

Per aprire un condhotel gli hotel devono avere almeno tre stelle, deve esserci un’unica reception (o portineria) che gestisca gli ospiti dell’hotel e quelli degli appartamenti e un ingresso separato per i dipendenti e i fornitori.

Gli albergatori che decidessero di riqualificare gli immobili in modo da convertire una porzione della superficie in unità residenziali avrebbero diversi benefici: iter urbanistici semplificati, possibilità di vendere la proprietà degli appartamenti ai privati, così da recuperare risorse, e ingresso nel segmento degli affitti brevi, la cui concorrenza è ormai asfissiante. Il tutto, potendo godere del “tax credit”, il credito d’imposta al 65% in vigore per gli interventi edilizi sugli hotel.

I VANTAGGI

Gli hotel ricaveranno risorse in denaro dalle agevolazioni e dalla vendita ai privati, utili per ristrutturare, riqualificare e migliorare la struttura. Ma soprattutto faranno concorrenza ad Airbnb e al mercato degli affitti brevi, affittando strutture simili a case per vacanze.

I condhotel sono una novità interessante anche per i futuri acquirenti. Forse saranno proprio i clienti più affezionati di un albergo a diventarne i primi proprietari. In questo modo godranno dei servizi e dei piaceri di una vacanza ma con più privacy. Avranno inoltre l’opportunità di guadagnare dall’investimento immobiliare, affittandolo senza pensieri quando è vuoto. Con la garanzia di mantenere la piena proprietà anche in caso di fallimento della struttura ricettiva.

Infine i turisti avranno a disposizione per i loro viaggi questa nuova tipologia di alloggio, che ha le caratteristiche di una casa vacanza ma con i servizi di qualità e i comfort offerti da un hotel. Un’ottima alternativa per quel target di viaggiatori, sempre più in crescita, che preferisce strutture ricettive extra-alberghiere.

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